introduzione
UA differenza del caso 2D, è altamente improbabile che due raggi 3D si intersechino. Ad esempio, provare a far sì che due puntatori laser tenuti da due persone diverse si intersechino è molto impegnativo.
Il sistema lineare Ax=b
finisce per avere 3 equazioni per 2 incognite, rendendolo irrisolvibile a meno che non ci sia ridondanza all’interno delle equazioni.
Minimi quadrati
Gnche nella maggior parte dei casi non esiste una soluzione, il segmento più corto tra i due raggi può essere visto come la loro intersezione. Denotiamo p1
E p2
come punti finali di questo segmento ottimale, situato su r1
E r2
rispettivamente.
Il nostro compito ora si trasforma in un problema di minimizzazione dei minimi quadrati. La sua formulazione è quindi semplice Ax-b
rappresenta già il vettore tra p2
E p1
.
È un problema ben noto. Azzerando il gradiente al livello ottimale si ottiene la soluzione utilizzando la matrice pseudo-inversa, che è un modo conveniente per costruire una matrice quadrata e quindi invertibile.
Ortogonalità
WSebbene dal diagramma sopra appaia che il segmento più corto è perpendicolare a entrambi i raggi, dobbiamo ancora dimostrarlo formalmente, anche se sembra intuitivo.
Il gradiente zero implica anche che il prodotto scalare tra il segmento definito da p1
E p2
ed entrambe le direzioni dei raggi d1
E d2
è zero, il che dimostra l’ortogonalità.
Sistema lineare alternativo
TL’approccio dei minimi quadrati funziona perfettamente, ma possiamo anche introdurre una terza variabile sconosciuta per rendere risolvibile il nostro sistema lineare.
Dato che i vettori d1
, d2
E p2-p1
costituiscono una base ortogonale, con cui possiamo costruire un telaio ortogonale o1
come origine. I punti p1
E p2
può quindi essere derivato esprimendo le coordinate locali di o2
rispetto a questo quadro.
Indicheremo la lunghezza con segno del segmento p2-p1
come δ. Si noti che la direzione del segmento è data dal prodotto vettoriale tra le due direzioni dei raggi.
Il determinante di una matrice 3×3 può essere derivato tramite il triplo prodotto scalare, che coinvolge il prodotto scalare di una colonna con il prodotto incrociato delle altre due.
Nel nostro caso, semplificare l’equazione determinante è semplice poiché la seconda colonna è già un prodotto incrociato. Si noti che l’inserimento del prodotto incrociato come colonna finale avrebbe invece comportato la negazione della norma.
Risolvendo con la regola di Cramer otteniamo l’ottimale t1
E t2
ma anche la lunghezza con segno δ del segmento più corto.
Se ami le equazioni pulite, puoi riordinare e scambiare le colonne per rimuovere i segni meno e migliorarne l’aspetto!
Punto di intersezione
TIl punto di intersezione può essere definito come il centro del segmento più corto, cioè 0.5(p1+p2)
.
Fonte: towardsdatascience.com