Era il lontano 1999 che il defunto Leland Wilkinson scrisse il suo libro fondamentale, La grammatica della grafica(1), in cui spiegava l’idea che i grafici potessero essere costruiti a partire da elementi costitutivi analoghi alla grammatica di una lingua scritta.
Secondo H2O.ai nel loro splendido omaggio a Wilkinson (e dove divenne capo scienziato), “La grammatica della grafica fornì un nuovo modo di creare e descrivere visualizzazioni di dati, un linguaggio – o grammatica – per specificare gli elementi visivi su una trama, un’idea completamente nuova che ha fondamentalmente ha plasmato la moderna visualizzazione dei dati”.
Dieci anni dopo arrivò quella che probabilmente è l’implementazione più nota dell’idea, ggplot2la libreria di grafici del linguaggio R sviluppata dall’accademico neozelandese e attuale scienziato capo presso RStudio, Hadley Wickham. Ha spiegato ggplot2 nel suo articolo Una grammatica stratificata della grafica e il suo libro ggplot2(2). ggplot2 è diventato uno dei pacchetti R più popolari.
Se sei un Pythonista potresti pensarlo ggplot2 e la grammatica grafica non è molto importante per te perchéc’è poco supporto nelle librerie grafiche Python (con la notevole eccezione di Commissioni di tramaun’implementazione di ggplot2 in Python).
Beh, forse dovresti ripensarci.
ggplot non è l’unica libreria grafica che implementa una grammatica della grafica. Nel 2017 la carta Vega-Lite: una grammatica della grafica interattiva(3) descrisse una grammatica che era stata estesa per includere l’interazione oltre alla codifica visiva.
Vega-Lite è iniziato presso l’Università di Washington ma, man mano che i suoi autori originali si sono trasferiti, il lavoro è migrato verso altre istituzioni come Stanford e il MIT. Codifica la grafica come una struttura JSON che può essere compilata in grafica interattiva basata sul Web e quindi visualizzata direttamente in una pagina Web o in un Jupyter Notebook.
Subito dopo Vega-Lite è arrivata Altair(4) una libreria dichiarativa di visualizzazione statistica per Python basata su…
Fonte: towardsdatascience.com