Gli autori intentano causa contro Anthropic per opere “piratate”

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Tre autori hanno depositato una causa legale contro la startup di intelligenza artificiale Anthropic, accusandola di aver utilizzato i propri lavori protetti da copyright senza autorizzazione per addestrare i propri modelli linguistici Claude.

Andrea Bartz, Charles Graeber e Kirk Wallace Johnson hanno presentato una denuncia presso un tribunale della California, accusando Anthropic di aver “piratato” il loro materiale scritto per sviluppare i suoi sistemi di intelligenza artificiale. Gli autori sostengono che Anthropic ha scaricato versioni pirata dei loro libri da siti Web illegali per utilizzarli come dati di formazione.

La causa sostiene che Anthropic “ha costruito un business multimiliardario rubando centinaia di migliaia di libri protetti da copyright”. Afferma che la società “ha ignorato le protezioni del copyright” e si è impegnata in “furti su larga scala di opere protette da copyright” per addestrare i suoi Modelli di Claude.

Anthropic non ha commentato in modo sostanziale le accuse, affermando solo di essere “a conoscenza” dell'azione legale. Il caso si unisce a cause legali simili contro altre aziende di intelligenza artificiale come Microsoft e OpenAI per l'utilizzo di materiale protetto da copyright per sviluppare grandi modelli linguistici. Evidenzia le crescenti tensioni tra i creatori di contenuti e le aziende di intelligenza artificiale in merito ai diritti di proprietà intellettuale.

Secondo la denuncia, Anthropic ha utilizzato un set di dati chiamato “The Pile” per addestrare Claude. Questo set di dati presumibilmente includeva una raccolta di ebook piratati chiamata “Books3”, che conteneva quasi 200.000 libri scaricati da una fonte non autorizzata.

Gli autori sostengono che Anthropic sapeva di utilizzare opere protette da copyright senza autorizzazioneSostengono che l'azienda abbia preso una “deliberata decisione di tagliare gli angoli e di affidarsi a materiali rubati per addestrare i propri modelli” anziché ottenere le licenze appropriate.

La causa afferma che le azioni di Anthropic hanno danneggiato gli autori privandoli delle vendite di libri e dei ricavi delle licenze. Sostiene che i modelli di intelligenza artificiale dell'azienda ora competono con i contenuti scritti da esseri umani, minacciando i mezzi di sostentamento degli scrittori.

Per contestualizzare, Anthropic posiziona i suoi modelli Claude come rivali di ChatGPT di OpenAI e di altri importanti chatbot AI. La società ha raccolto miliardi di finanziamenti ed è valutata oltre 18 miliardi di $.

I critici sostengono che le aziende di intelligenza artificiale dovrebbero compensare autori ed editori per l'utilizzo delle loro opere come dati di formazione. Alcune aziende come Google hanno iniziato accordi di licenza con organizzazioni giornalistiche e altri fornitori di contenuti.

Tuttavia, gli sviluppatori di IA sostengono che l'uso di materiale protetto da copyright per l'apprendimento automatico rientra nelle disposizioni del “fair use” della legge sul copyright. Sostengono che i loro modelli non riproducono copie esatte dei testi di formazione.

Il dibattito tocca complesse questioni legali ed etiche su come il copyright si applica allo sviluppo dell'IA. I tribunali potrebbero dover stabilire se la formazione sull'IA costituisca una violazione del copyright o un uso corretto trasformativo.

Per gli autori, la causa rappresenta uno sforzo per affermare il controllo su come le loro opere vengono utilizzate nello sviluppo dell'IA. Sostengono che le aziende che traggono profitto dall'IA dovrebbero compensare i creatori il cui materiale ha reso possibile la tecnologia.

Il caso potrebbe avere implicazioni significative per l'industria dell'IA se i tribunali stabilissero che le aziende devono ottenere licenze per tutto il materiale protetto da copyright utilizzato nella formazione. Ciò aumenterebbe probabilmente i costi e la complessità per lo sviluppo dell'IA.

Anthropic si è concentrata sullo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale “sicuri ed etici”. Il CEO dell'azienda l'ha descritta come “focalizzata sul beneficio pubblico”. Tuttavia, la causa degli autori contesta questa immagine, accusando Anthropic di aver costruito la propria attività attraverso la violazione del copyright.

La denuncia chiede il risarcimento dei danni previsti dalla legge per presunta violazione intenzionale del copyright e un'ingiunzione che impedisca ad Anthropic di continuare a utilizzare le opere degli autori senza autorizzazione.

Con la crescita delle capacità dell'IA, è probabile che i dibattiti sulla proprietà intellettuale si intensifichino. I creatori di contenuti sostengono che il loro lavoro dovrebbe essere protetto e compensato, mentre le aziende di IA spingono per l'accesso a vasti set di dati per migliorare i loro modelli.

L'esito di casi come questo contro Anthropic potrebbe contribuire a modellare il panorama legale e normativo per lo sviluppo dell'IA. Potrebbe influenzare il modo in cui le aziende affrontano la raccolta dei dati di formazione e se la concessione di licenze su larga scala diventerà la norma.

Per ora, la causa si aggiunge alle crescenti sfide legali che le principali aziende di intelligenza artificiale devono affrontare per l'uso di materiale protetto da copyright. Mentre i tribunali si confrontano con queste questioni, le loro sentenze potrebbero avere effetti di vasta portata sul futuro dell'intelligenza artificiale e della creazione di contenuti.

Il caso è stato archiviato come Andrea Bartz et al. contro Anthropic PBC, Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California, n. 3:24-cv-05417.

(Foto di Antropico)

Vedi anche: Anthropic afferma che Claude 3 Haiku è il modello più veloce della sua categoria

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Fonte: www.artificialintelligence-news.com

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