Un rapporto di Il pubblico sarà saggio fa luce sulle disparità tra i dirigenti e i professionisti, soprannominati i “V-suite”, nella loro percezione e adozione dell’intelligenza artificiale generativa.
Il rapporto rivela un netto contrasto nel modo in cui i dirigenti e i dirigenti vedono il potenziale dell’intelligenza artificiale generativa. Mentre la C-suite si concentra su casi d'uso visibili come l'esperienza del cliente, il servizio e le vendite, la V-suite vede opportunità in varie aree funzionali, tra cui operazioni, risorse umane e finanza.
Percezione del rischio
Il divario si estende anche alla percezione del rischio. Il 51% degli intervistati di livello C ha espresso maggiore preoccupazione per il rischio e l’etica dell’intelligenza artificiale generativa rispetto ad altre tecnologie emergenti. Al contrario, solo il 23% dei membri del gruppo V condivide queste preoccupazioni.
Simon James, amministratore delegato di Data & AI presso Publicis Sapient, ha dichiarato: “È probabile che i dirigenti siano più preoccupati dai pericoli astratti e di ampio respiro – come gli scenari in stile hollywoodiano di una superintelligenza in rapida evoluzione – rispetto ai V- suite.”
Il rapporto evidenzia anche l’incertezza che circonda la maturità dell’IA generativa. Le organizzazioni possono trovarsi a diversi stadi di maturità contemporaneamente, e molte hanno difficoltà a definire in cosa consista il successo. Oltre due terzi degli intervistati non dispongono di un modo per misurare il successo dei propri progetti di intelligenza artificiale generativa.
Navigare nel panorama dell’intelligenza artificiale generativa
Nonostante l’attenzione dei vertici aziendali sui casi d’uso ad alta visibilità, l’intelligenza artificiale generativa sta silenziosamente trasformando le funzioni di back-office. Più della metà degli intervistati del gruppo V ha classificato l’intelligenza artificiale generativa come estremamente importante in aree come la finanza e le operazioni nei prossimi tre anni, rispetto a una percentuale minore dei dirigenti.
Per sfruttare tutto il potenziale dell’intelligenza artificiale generativa, il rapporto raccomanda un approccio di portafoglio ai progetti di innovazione. I leader dovrebbero concentrarsi sulla realizzazione dei progetti, sul controllo dello shadow IT, sull'evitare duplicazioni, sul potenziamento degli esperti di settore, sul collegamento delle unità aziendali con l'ufficio del CIO e sul coinvolgimento tempestivo e frequente dell'ufficio rischi.
Daniel Liebermann, amministratore delegato di Publicis Sapient, ha commentato: “Per i leader è difficile sapere come le persone all'interno della loro organizzazione utilizzano ChatGPT o Microsoft Copilot quanto capire come utilizzano Internet.”
Il percorso da seguire
Il report si conclude con cinque passaggi per massimizzare l’innovazione: adottare un approccio di portafoglio, migliorare la comunicazione tra l’ufficio del CIO e l’ufficio rischi, cercare innovatori all’interno dell’organizzazione, utilizzare l’intelligenza artificiale generativa per gestire le informazioni e responsabilizzare i membri del team attraverso la cultura aziendale e il miglioramento delle competenze.
Mentre l’intelligenza artificiale generativa continua ad evolversi, le organizzazioni devono colmare il divario tra C-suite e V-suite per liberarne tutto il potenziale. Il futuro della trasformazione aziendale risiede nello sfruttamento della potenza di un approccio decentralizzato e dal basso verso l’alto all’innovazione.
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Fonte: www.artificialintelligence-news.com