Sul tavolo per l’economia europea c’è un premio di 1.200 miliardi di euro per l’intelligenza artificiale, e la regione ha il talento e le materie prime per reclamarlo.
Mentre la narrazione globale si concentra spesso sulla concorrenza con gli Stati Uniti e la Cina, la visione dal basso dell’Europa è una regione con potenziale non sfruttato, talenti di livello mondiale e profondi investimenti infrastrutturali.
Debbie Weinstein, Presidente di Google EMEA, vede una “nuova generazione di fondatori visionari” pronti a guidare il futuro della regione. L’opportunità si fonda su fondamenta di eccellenza scientifica e su una forza lavoro “brillante come in qualsiasi altra parte del mondo”.
Il compito ora è sfruttare i punti di forza dell’Europa per chiudere il divario nell’adozione dell’IA e accelerare la crescita.
Una base di innovazione
L’Europa è già un centro di scoperte scientifiche. Il team di Google DeepMind, che comprende vincitori di premi Nobel, guida la scoperta da Londra, mentre quasi un milione di ricercatori in tutta l’area EMEA utilizzano AlphaFold per risolvere problemi biologici. L’Europa non parte da zero; è un centro di ricerca e sviluppo di alto livello.
A quel capitale intellettuale corrispondono forti investimenti. Proprio la scorsa settimana, Google ha annunciato un investimento di 5,5 miliardi di euro in Germania per supportare la connettività e le infrastrutture.
La scelta di fondare i “Security Operations Centres” a Monaco, Dublino e Malaga evidenzia anche la forza specifica dell’Europa: un impegno profondo e culturalmente radicato nei confronti della privacy e della sicurezza. Per le imprese, ciò segnala che l’Europa offre un ambiente stabile e sicuro per costruire strategie digitali a lungo termine.
Il potenziale dell’intelligenza artificiale in Europa
Attualmente solo il 14% delle aziende europee utilizza l’intelligenza artificiale. Mentre alcuni lo vedono come un ritardo, gli ottimisti lo vedono come un enorme margine di crescita. Le aziende che adottano questi strumenti stanno ottenendo risultati straordinari.
Weinstein punta sulla startup spagnola Idoven come esempio lampante del potenziale dell’Europa. Stanno utilizzando l’intelligenza artificiale per aiutare i medici a individuare precocemente le malattie cardiache, dimostrando che quando i fondatori europei hanno accesso agli strumenti giusti, possono costruire soluzioni in grado di cambiare il mondo.
I vantaggi operativi sono ugualmente tangibili nei settori tradizionali. Nel settore automobilistico, il passaggio dagli assistenti vocali di base ai copiloti IA può prevenire gli incidenti rilevando l’affaticamento del conducente. Nella sicurezza informatica, gli strumenti moderni consentono ai team per stare avanti di minacce sofisticate. La tecnologia agisce come un moltiplicatore di forza, offrendo alle aziende “gli strumenti più potenti che abbiano mai avuto”.
Per realizzare appieno questo potenziale di 1.200 miliardi di euro, le imprese europee hanno bisogno di accedere agli stessi modelli di intelligenza artificiale ad alte prestazioni delle loro controparti globali. Gli ultimi modelli sono 300 volte più potenti di quelli di due anni fa, offrendo un enorme incremento di produttività a coloro che possono utilizzarli.
Sul fronte normativo si registra uno slancio positivo. Weinstein rileva che il rilascio della Commissione Omnibus digitale è un “passo nella giusta direzione” per aiutare le aziende a competere a livello globale.
L’obiettivo ora è l’armonizzazione; creando un regime più chiaro e semplice che consenta alle aziende di formare modelli in modo responsabile e lanciare i prodotti più rapidamente. Un mercato unificato con regole chiare e sensate sarà il catalizzatore che trasformerà il potenziale in PIL.
Investire nella forza lavoro
L’ultimo pezzo del puzzle sono le persone. Cogliere questo momento richiede una forza lavoro sicuro di usarlo. Weinstein sottolinea che abbiamo bisogno di leader in grado di identificare opportunità e manager che conoscano l’intelligenza artificiale.
Ciò avviene attraverso la partnership. Google ha già aiutato oltre 15 milioni di europei ad acquisire competenze digitali e sta ora lanciando un fondo per le opportunità di intelligenza artificiale da 15 milioni di euro per sostenere i lavoratori vulnerabili. Per i leader aziendali, il messaggio è chiaro: investire nelle competenze oggi crea la fiducia necessaria per assumersi rischi e crescere domani.
L’Europa ha il talento, i valori e le infrastrutture. Con la giusta attenzione alle competenze e una spinta verso un accesso armonizzato agli strumenti, l’Europa è ben posizionata per aprire la strada e cogliere l’intero valore dell’era dell’intelligenza artificiale.

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Fonte: www.artificialintelligence-news.com
