I giganti dell'industria tecnologica esortano l'UE a semplificare la regolamentazione dell'intelligenza artificiale

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Meta ha guidato una lettera aperta che chiede una riforma urgente delle normative sull'intelligenza artificiale nell'UE. La lettera, che ha ottenuto il sostegno di oltre 50 importanti aziende, tra cui Ericsson, LINFAe Spotify – è stato pubblicato come pubblicità nel Tempi finanziari.

La voce collettiva di questi leader del settore evidenzia una questione urgente: l'approccio burocratico dell'Europa alla regolamentazione dell'intelligenza artificiale potrebbe soffocare l'innovazione e far sì che la regione rimanga indietro rispetto alle sue controparti globali.

“L'Europa è diventata meno competitiva e meno innovativa rispetto ad altre regioni e ora rischia di rimanere ulteriormente indietro nell'era dell'intelligenza artificiale a causa di decisioni normative incoerenti”, si legge nella lettera, tracciando un quadro fosco dell'attuale posizione del continente nella corsa all'intelligenza artificiale.

I firmatari sottolineano due aree chiave di preoccupazione. In primo luogo, sottolineano lo sviluppo di modelli “aperti”, che sono liberamente disponibili per l'uso, la modifica e l'ulteriore sviluppo. Questi modelli sono lodati per il loro potenziale di “moltiplicare i benefici e diffondere opportunità sociali ed economiche”, rafforzando allo stesso tempo sovranità e controllo.

In secondo luogo, la lettera sottolinea l'importanza dei modelli “multimodali”, che integrano testo, immagini e capacità vocali. I firmatari sostengono che il salto dai modelli solo testo a quelli multimodali è simile alla “differenza tra avere un solo senso e averli tutti e cinque”. Affermano che questi modelli avanzati potrebbero aumentare significativamente la produttività, guidare la ricerca scientifica e iniettare centinaia di miliardi di euro nell'economia europea.

Tuttavia, il nocciolo della questione risiede nel panorama normativo. La lettera esprime frustrazione per l'incertezza che circonda l'uso dei dati per l'addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, derivante dagli interventi delle autorità europee per la protezione dei dati. Questa ambiguità, sostengono, potrebbe comportare la mancanza di dati di addestramento cruciali specifici per l'Europa nei Large Language Model (LLM).

Per affrontare queste sfide, i firmatari chiedono “decisioni armonizzate, coerenti, rapide e chiare ai sensi delle normative UE sui dati che consentano di utilizzare i dati europei nella formazione AI a vantaggio degli europei”. Sottolineano la necessità di “azioni decisive” per sbloccare il potenziale dell'Europa per creatività, ingegno e imprenditorialità, che ritengono essenziale per la prosperità e la leadership tecnologica della regione.

Di seguito è possibile trovare una copia della lettera:

Sebbene la lettera riconosca l'importanza della tutela dei consumatori, evidenzia anche il delicato equilibrio che i regolatori devono raggiungere per evitare di ostacolare il progresso commerciale. L'approccio della Commissione europea alla regolamentazione è stato spesso criticato per la sua percepita pesantezza, e questo ultimo appello dei leader del settore aggiunge peso alle crescenti preoccupazioni sulla competitività globale della regione nel settore dell'IA.

La pressione sui decisori politici europei sta aumentando rapidamente affinché creare un ambiente normativo che promuove l'innovazione mantenendo adeguate misure di sicurezzaNei prossimi mesi si assisterà probabilmente a un dialogo più intenso tra gli stakeholder del settore e gli enti regolatori, che si confronteranno con queste complesse questioni che plasmeranno il futuro dello sviluppo dell'IA in Europa.

(Foto di Sara Kurfeß)

Vedi anche: SolarWinds: i professionisti IT vogliono una regolamentazione più severa dell'intelligenza artificiale

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Fonte: www.artificialintelligence-news.com

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