In una presentazione a Fiera mondiale dell’intelligenza artificiale e dei big dataJason Smith, Direttore Digitale di Gruppo Pubblicohanno condiviso approfondimenti sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel rimodellare i processi decisionali nell’ambito della pubblicità e del marketing.

Il punto focale della presentazione di Smith è stato un esperimento strategico condotto dal suo team per esplorare il potenziale dell’intelligenza artificiale nel ridurre il rumore e i pregiudizi inerenti al processo decisionale. Smith ha iniziato affrontando la percezione comune del processo decisionale e l’influenza, spesso trascurata, dei pregiudizi umani e dei fattori esterni.

“Riconosciamo che non siamo i migliori nel prendere decisioni, che ci sono alcuni problemi quando prendiamo decisioni, proprio come ci sono alcuni problemi quando l’intelligenza artificiale prende alcune decisioni”, ha affermato Smith.

Smith sostiene la necessità di combinare i punti di forza dei decisori umani e dell’intelligenza artificiale.

L’esperimento strategico prevedeva un’analisi completa del processo decisionale umano, in cui il team ha contrapposto l’intelligenza artificiale a un team umano nella gestione di una campagna di viaggi su Facebook. Smith ha approfondito le complessità delle doppie componenti del cervello umano: l’amigdala per il pensiero intuitivo e la corteccia prefrontale per il ragionamento.

In particolare, Smith ha attirato l’attenzione sul concetto di “rumore”, un termine che ha differenziato dal pregiudizio, descrivendolo come la varianza nel processo decisionale che introduce incoerenze. Lo ha sostenuto con esempi tratti da varie professioni, come i giudici che pronunciano sentenze diverse in base a fattori esterni.

Sono state evidenziate le sfide all’interno degli spazi di marketing e pubblicità, in particolare la difficoltà di gestire un vasto numero di variabili, illustrata da una campagna con l’incredibile cifra di 83 milioni di varianti.

“Non è possibile che un essere umano possa realisticamente sperimentare 83 milioni di combinazioni (variazioni pubblicitarie)”, ha affermato Smith. “L’intelligenza artificiale è più brava a individuare segnali importanti in set di dati di grandi dimensioni”.

Inizialmente, i risultati dell’esperimento strategico hanno mostrato che gli esseri umani hanno sovraperformato la campagna ottimizzata per l’intelligenza artificiale. Tuttavia, la campagna basata sull’intelligenza artificiale si è rapidamente allontanata:

Pur riconoscendo i difetti dell’intelligenza artificiale – compresi i pregiudizi – Smith ha sostenuto un approccio collaborativo, immaginando un equilibrio tra l’intuizione umana e l’assistenza dell’intelligenza artificiale. Ha sottolineato l’importanza di riconoscere i limiti umani e di sfruttare l’intelligenza artificiale per ridurre gli errori nel processo decisionale.

La presentazione si è conclusa con alcuni punti salienti, incoraggiando il riconoscimento dei limiti del processo decisionale umano, sfruttando l’intelligenza artificiale per ridurre i difetti e trovando il giusto equilibrio tra input umano e assistenza dell’intelligenza artificiale.

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Fonte: www.artificialintelligence-news.com

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