Ritmo, sforzo e resistenza.  Un’analisi tecnica della recente Dublino… |  di Barrysmyth |  Novembre 2023

 | Intelligenza-Artificiale

Prima di iniziare, vorrei posizionare questo articolo come uno dei numerosi articoli recenti che si trovano all’intersezione tra scienza dei dati e maratona. Negli articoli precedenti mi sono concentrato su diverse sfide tecniche relative a visualizzare l’allenamento della maratona E dati sulle prestazioni. Qui sposto l’attenzione per analizzare le (mie) recenti prestazioni della maratona utilizzando alcune delle tecniche di visualizzazione discusse in precedenza insieme a diversi parametri di prestazione provenienti dal dominio delle scienze sportive. Pertanto, questo articolo fornisce un esempio concreto del mio processo esplorativo di data science, mostrando come concetti relativamente semplici come la velocità (di corsa) e lo sforzo possano essere utilizzati per esplorare misure fisiologiche contemporanee più sofisticate come la resilienza e la durabilità, al fine di comprendere meglio prestazione nella maratona. Allo stesso tempo, vale la pena notare che idee simili si stanno rivelando rilevanti in molti altri settori della resistenza come il ciclismo, il triathlon, il pattinaggio, ecc.

Sono arrivato a correre tardi nella vita. Ho iniziato a 40 anni. Sono riuscito a completare la maratona della città di Dublino (DCM) 8 volte, a partire dal 2013, e ho avuto la fortuna di raggiungere diversi nuovi obiettivi. migliori personali (PB) lungo la strada, anche se sono invecchiato. Il mio sforzo più recente quest’anno (2023) è stato a nuovo P.B in una mattina fresca e umida di fine ottobre. Ho tagliato il traguardo in poco più di 3 ore e 10 minuti, battendo il mio record precedente (2022) di oltre 7 minuti.

In qualità di scienziato dei dati, sono molto interessato a imparare dalle mie esperienze di gara e quest’anno la portata del mio PB è stata sorprendente e intrigante. Sentivo che un piccolo PB avrebbe potuto essere sulle carte – se le condizioni fossero buone – ma stavo puntando a un finale migliore di 3 ore e 15 minuti e 3:10 non rientrava nei miei piani. Questa performance è stata semplicemente una questione di provare di più e correre più veloce? Oppure c’erano altri fattori in gioco? Come sono stati il ​​mio ritmo e il mio impegno rispetto alle gare e ai PB precedenti?

In questo articolo, prenderò in considerazione diverse gare recenti per esaminare l’interazione tra i miei sforzo (frequenza cardiaca, bpm) E velocità (O ritmo, minuti/km) così come una metrica di resistenza più recente nota come durabilità (1)che è una misura emergente della resilienza fisiologicain qualche modo simile a quello che potremmo…

Fonte: towardsdatascience.com

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